Santuario di era nuragica Abini è situato nel territorio di Teti. I suoi resti sono in buona parte interrati nella valle percorsa da un fiume che sfoccia nella valle del Tirso. Il primo ritrovamento risale al 1865 quando alcuni pastori ispirati da ricorrenti sogni fecero degli scavi nella località di Abini, questi portarono alla luce una varietà di oggetti. Abini risale ai secoli VIII e VII a.c.. Il villaggio ha una superficie di 20.000 mq., si estende nell'area prossimale al corso d'acqua ed è costituito da 26 capanne e da un ''recinto delle riunioni'', dove si trova un pozzo sacro. Di quest'ultima costruzione non è attualmente visibile nessuna forma di costruzioni, se non alcuni ''conci di coda'' in trachite con la faccia a vista accuratamente lavorata. Lo scavo vero e proprio del sito archeologico venne compiuto per la prima volta nel 1930 dal Taramelli che vi rinvenne una notevolissima quantità di bronzi nuragici di ottima fattura e in buon stato di conservazione, esposti adesso nel Museo Archeologico di Cagliari.